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domenica 5 maggio 2013

La ricetta del tipico dolce di Arezzo che richiama il francese “gateau”

Ad Arezzo non si dice “gateau” alla maniera francese ma “gattò” e il gattò aretino è il dolce tipico della città. Sono stati infatti gli aretini a riprendere un nome francese per un dolce chiamato, nel resto della Toscana, “salame dolce”. Lo troviamo anche ai tempi della famiglia contadina quando si usava prepararlo in occasione soprattutto di matrimoni e altre feste. 
La ricetta parte da tre chiare d’uovo montate a neve a cui si aggiungono tre cucchiai di zucchero e poi, uno alla volta, tre tuorli d’uovo. Si continua con l’aggiunta di tre cucchiai di farina e, infine, un cucchiaino e mezzo di lievito, lavorando il tutto fino a ottenere un composto omogeneo che va versato in una teglia rettangolare con sotto un foglio di carta oleata, imburrata e infarinata, e messo in forno caldo per 15 minuti. Una volta cotto, la pasta va bagnata prima con del vin santo e dell’alchermes e poi cosparsa con della crema pasticcera e con del cioccolato. Avvolgiamo il dolce con l’aiuto della carta e otteniamo un tronchetto, su cui cospargere lo zucchero a velo.
Questa è la mia variante primaverile Panna e fragole


5 commenti:

  1. Mmmmmm...deve essere squisito...tu dentro hai messo panna e fragole??....una fertina grazie! Chiara. *_~

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  2. MMM..... adoro il gattò Susy!
    La mia versione estiva è crema, panna montata e more.
    E se mi autoinvito e mi mangio una bella fetta di questo squisito gattò alle fragole? Baci, Dani
    Viva Arezzo e il gattò!

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  3. Wow! Io sono allergica al cioccolato, ma addenterei volentieri questo alle fragole. Brava Betty.

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  4. Hummm!!!!sprizza bontà e....gioia da tutte le parti.

    Grazie per la ricetta...proverò a farla

    Laura

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